Crocifisso Ligneo

IM000135.JPGLa croce è in legno di noce e misura m.3,70 d’altezza per m. 1,50 di larghezza. Il Cristo, invece, è in legno di fico, essenza molto usata nell’Italia settentrionale per la sua struttura compatta e per la facilità nell’intaglio, ed è a grandezza leggermente più piccola d’uomo. Il tronco e le gambe sono state scolpite in un unico pezzo, mentre risulta evidente la giuntura delle braccia all’altezza delle spalle.

La particolarità che aumenta il fascino di questa scultura rimane senz’altro il capo che, ruotando su di un perno in legno infisso nel collo, compie un movimento dall’alto al basso per simulare un cenno di assenso. Tale articolazione era dissimulata da barba e capelli veri che, in origine, mascheravano completamente tale snodo. Oggi restano solo pochissime tracce dei capelli e della barba, tant’è che il capo appare leggermente sproporzionato rispetto al corpo.
Per quanto riguarda la colorazione, si tratta di un crocifisso policromo, la cui stesura pittorica e stata data con colori a tempera su di una imprimitura a gesso e colla.
Secondo una perizia tecnico-stilistica, il crocifisso risaliva all’inizio del XVII secolo, ipotesi avvalorata dal fatto che il gusto per l’effetto spettacolare e per la teatralità era tipico degli anni tra fine ’500 e inizio ’600.
Pertanto non era da escludersi proprio il periodo in cui operava l’Inquisizione che, anche a Viguzzolo, centro religioso di cospicua entità e sede di Collegiata, aveva una sua sede in un palazzo dell’attuale via Madonna.