La Chiesa

luci-pieve-026La Pieve romanica di Viguzzolo, dedicata a Santa Maria Assunta, fu presumibilmente costruita intorno all’anno 1000.

L’edificio fu realizzato con una muratura formata da parecchia malta posta tra frammenti di cotto, molto probabilmente recuperati da altre costruzioni. Alcune parti di muratura sono caratterizzate da ciottoli posti quasi orizzontalmente che, in alcuni tratti, assumono una disposizione a spina di pesce.

Questa tecnica di costruzione è tipica di parecchie chiese plebane della prima metà dell’XI secolo ed è uno degli elementi che fa supporre che anche la nostra sia stata costruita proprio in quel periodo.
Questa semplice basilichetta romanica, orientata da ponente a levante, è costruita a tre navate che terminano con absidi semicircolari e con la copertura caratteristica delle chiese con facciata monocuspidata e speroni laterali. Il muro di prospetto risulta decorato da archetti pensili divisi irregolarmente da sottili lesene e al centro si apre la porta di accesso ad archivolto semicircolare. Il rosone e il campaniletto posto sul timpano sono stati aggiunti in epoca più tarda.

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I muri delle navate laterali non presentano alcun segno di decorazione, mentre quelli della navata centrale mostrano, spartiti regolarmente da lesene, archetti del tutto simili a quelli
della facciata. Inoltre su ogni lato sono presenti tre finestre a doppia strombatura.
Delle tre absidi l’unica originale è quella centrale, mentre delle due laterali, entrambe crollate, solo quella di sinistra è stata ricostruita durante i lavori di restauro del 1935-38. La stessa abside centrale presenta archetti raggruppati tre a tre, divisi da lesene che vengono a formare cinque sfondati, in tre dei quali sono poste finestrine absidali.

All’interno la chiesa è a tre navate, di ampiezza diversa. La navata centrale è sorretta da quattro arcate longitudinali per parte che poggiano su pilastri di forma quadrangolare con semicolonne addossate e contrapposte in laterizio. La copertura odierna a capriate lignee non è originaria, ma, pur avendo subito vari rifacimenti, sembra ragionevole pensare che fosse analoga a quella di epoca romanica.

Sui primi due pilastri posti verso l’ingresso si trova, tra un’arcata e l’altra, un motivo decorativo costituito da frammenti di cotto trapezoidali che si aprono a ventaglio su una formella circolare sempre di cotto; tra la penultima e l’ultima arcata, invece, sono murate simmetricamente due epigrafi.

IMG_0445.JPGDi importanza rilevante sono senza dubbio le tracce dell’affresco sul catino dell’abside centrale che risale quasi certamente all’XI secolo. Purtroppo oggi si notano soltanto due piedi e il lembo della veste di una figura centrale che poteva rappresentare un Cristo Pantocratore tra due figure di Santi, per la precisione i Santi Cosma e Damiano. Le absidi minori, invece, erano dedicate a San Giacomo (a sinistra) e a San Giovanni (a
destra) e dipinte con le loro immagini.